venerdì 29 aprile 2011

Elogio della Notte.

È forse un eccesso affermare che i principali fatti storici dell’Umanità hanno trovato le loro ragioni essenziali e determinanti nel fascino cieco e solenne della notte?—è forse iperbolico sostenere che i fati della Civiltà e del Progresso si sono maturati nell’ombra e hanno covato i loro trionfi gloriosi nel molle palpito delle tenebre?

--“ Il buio può celare l’inaspettato”—dice in un altissimo canto garibaldino il massimo poeta romantico della Francia—e l’inaspettato nasconde, invero, il segreto mistico e potenziale della bellezza e la vera forza e la ragione stessa di vita.

È precisamente l’inaspettato e l’ignoto che noi ansiosamente perseguiamo, che vogliamo raggiungere, a costo di calpestare le cose note, che sono la sintesi del passato da superare, oltre cui ogni aspirazione acquista quel valore etico e morale che rispecchia il piu nobile fenomeno di elevazione della coscienza umana...

Il filosofo, il condottiero e lo studioso non possono tollerare la luce ed il frastuono del giorno che nulla nasconde per affinare il loro ardente desiderio di conoscere di sapere, e che turba con le sue rivelazione sfacciate la possibilità delle loro meditazioni, dei loro piani, delle loro formule rese ponderose dal fascino denso dell’incomprensibile. (...)

Il mondo ebbe certamente inizio lungi, assai lungi dal bacio vivificatore del sole; si plasmò e si concretò nelle tenebre della più affascinante notte preistorica e... se la vita attiva, che è, in fondo, una funzione dinamica dell’inerzia eterna e della insensibilità apparente della materia, dovette attendere la luce prima di gravitare e muoversi sulla terra..., ciò spiega perfettamente certi ritorni atavici del nostro spirito che tende all’adorazione di quel silenzio primordiale e di quel divino tenebrore, da cui scaturi quella formula assiomatica della materia ed il corollario roseo della vita...

Il giorno è un eviratore prosaico dell’assoluto estetico, è solo un fucinatore di tritumi modesti di bellezza e di particolari umili compressi e violentati da freddi rigorismi lineari e coloristici o da volgari e grossolane simmetrie delimitatrici. È adatto per le anime mediocri, le quali hanno assoluto bisogno di vedere ed analizzare per comprendere, prive , come sono, di quella sublime virtù dell’intuizione e del divinismo; adatto per gli esseri faccendieri e per le coscienze esteticamente torbide che ignorano il senso intensivo del sintetismo e l’immediatezza della comprensione meravigliosa.

Le antiche religioni orientali (...) scelsero sempre la notte per compiere i loro riti, perchè la notte è la sola adatta per ottenere la comunicazione spirituale con la Divinità.

(...)

Troia fu presa di notte. Di notte il Dio Marte si presentò alla Vestale benemerita per proporle la fabbricazione di quei due gemelli che dovevano poi essere i fondatori materiali della Città Eterna (...)

Di notte Mosè venne abbandonato sulle acque del Nilo e di notte Romolo e Remo furono fatti galleggiare nel famoso cesto di vimini sul Tevere sacerdotale e biondo...

La lupa – inutile dirlo – è animale eminentemente notturno e non poteva certo allattare di giorno, quando doveva pensare a dormire, forse in qualche caverna di Villa Glori.

Numa Pompilio, di notte, si recava fuori Porta Maggiore, nella grotta famosa, per chiedere consiglio alla Ninfa Egeria e d’accordo gettare le basi di quella legislazione agraria e religiosa, che rappresenta ancora uno dei documenti migliori del diritto e dell’etica antica di Roma.


Le Baccanti celebravano sempre di notte le loro feste scapigliate e rumorose: “ In girum imus nocte et consumimur igni” .—e perfino questo palindromo bellissimo venne indubbiamente ideato e scritto di notte da qualche insonne e studioso monaco certosino del medioevo.

(...)

Nessun uomo di genio è stato concepito di giorno... Se la vita umana dovesse sperare la propria ragione di essere e di moltiplicarsi nell’illogico amplesso diurno... ben misera cosa sarebbe!

È la notte, la dolcissima notte, che coi suoi misteri fantomatici e coi suoi fascini divini agita e disciplina i sensi umani , imprimendo una tendenza sublime e quasi razionale e una potenzialità intelligente di fecondazione e di creazione.



Giuseppe Sciuto

Roma di Notte. Guida illustrata per i visitatori senza alloggio.1921

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