sabato 25 giugno 2011

Laika, the astrodog..


OMAGGIO ALLA CAGNETTA LAIKA, IL PRIMO ESSERE VIVENTE CHE HA FATTO UN GIRO NELLO SPAZIO IL 3 NOVEMBRE 1957!

La morte di Laika fu anche causa di una serie di azioni di protesta nei confronti di ambasciate sovietiche in tutto il mondo, portando in primo piano la discussione sull'utilizzo di animali per scopi scientifici. Solo con la fine della Guerra Fredda alcune informazioni furono rese ufficiali. Secondo un'intervista fatta nel 1998 ad Oleg Gazenko, responsabile della missione, lui stesso avrebbe espresso rammarico per la morte dell'animale, ritenendo che il lancio di Laika fu un sacrificio inutile. Infatti ben poche informazioni poterono essere raccolte da tale missione..
La missione a bordo dello Sputnik 2 rese sicuramente Laika uno degli animali più famosi al mondo, tanto da essere ricordata tra i cosmonauti morti in missione. Nel 1997 l'istituto aerospaziale di Mosca decise infatti di aggiungere ai nomi dei cosmonauti morti anche quello di Laika, dedicando all'animale una targa apposita. Inoltre furono numerosi i francobolli dedicati a Laika e per un certo periodo persino delle sigarette e delle confezioni di cioccolato furono nominate in suo onore. Nel 1987 una rock band finlandese decise di chiamarsi Laika & The Cosmonauts.

Laika è anche il titolo di un canzone degli Arcade Fire intitolata Neighborhood #2 (Laika), e inclusa nell'album Funeral uscito nel 2004.

Nel 2008 esce Laika (ed. Magic Press), un romanzo grafico dell'inglese Nick Abdadzis e nel 2010 Roberto Tardito dedica a Laika un brano del suo album Se fossi Dylan.





venerdì 24 giugno 2011


e... per non smettere di fare cose belle insieme...

NO BORDER FEST 2011
1, 2, 4 luglio
Per i diritti delle/dei Migranti, per la Libertà di Movimento
Anche quest'anno torna il No Border Fest, a conclusione di una nuova stagione di lotte assieme ai migranti Una tre giorni per riflettere e ripartire con l'azione, arricchiti dalla prima assoluta di un documentario multimediale prodotto da media attivisti tra Grecia, Italia, Israele e Egitto, una testimonianza straordinaria di quanti continuano, nel Mediterraneo, a rivendicare il loro diritto di migrare
venerdì 1 luglio 2011 @ Strike Spa, via Partini, Casalbertone
dalle ore 19.00 Makì, Cena Senegalese ore 21.00 "Attraverso il Deserto e il Mare" documentario multimediale sulle rotte di rifugiati tra Egitto, Israele, Grecia e Italia a cura di Amisnet e Active Vision Dibattito con Keren Shayo e Chaska Katz, media attiviste israeliane A seguire Sandro Joyeux live Afro beat / Folk / Reggae
sabato 2 luglio 2011@ La Città dell’Utopia
dalle ore 18.30 Inaugurazione della mostra “Sguardi nudi, Manichini”, esposizione di arti visive Dibattito: CONFINI - Libertà di movimento e politiche migratorie in Italia, dopo la "riapertura" della frontiera Lampedusa con Salvatore Fachile (ASGI) Stefano Liberti (il Manifesto) Omar Ahmad Abbas (rifugiato Sudanese) Makì: Cena Ivoriana Concerto: Titubanda
lunedì 4 luglio 2011 @ La Città dell’Utopia
dalle ore 19.30 Pizza per tutti (fatta in casa e cotta nel forno di pietra) ore 21.00 "Attraverso il deserto e il Mare" documentario multimediale sulle rotte di rifugiati tra Egitto, Israele, Grecia e Italia a cura di Amisnet e Active Vision Dibattito con Keren Shayo e Chaska Katz, media attiviste israeliane

Pulcinella sulla luna....!


La notizia della luna abitata da strane creature alate si era sparsa raggiungendo anche l'Italia e una versione della storia raccontata dal New York Sun fu pubblicata a Napoli nel 1836. Perfino Pulcinella viene scomodato per occuparsi della faccenda, immaginando un suo viaggio sulla Luna per accertarsi della veridicità della storia:

"S’io no lo bbevo/ s’io non lo ttocco/ io no lo credo/ non mme lo mmocco!"

Stampe napoletane del 1836 ci illustrano come Pulcinella pensa di raggiungere la Luna.

Si prendono due robuste catene e si attaccano da una parte al Molo Beverello di Napoli e dall'altra alla Luna. Basta poi una barca a vela, con delle ruote dentate che si infilano come ingranaggi negli anelli delle catene e se manca il vento c'è sempre un soffietto!!!

E' interessante notare che in alto nella stampa viene illustrato il telescopio di Herschel che guarda verso la Luna, inquadrando una città lunare nella quale gli abitanti alati costruiscono a loro volta un grandioso telescopio con cui osservare a loro volta la Terra!

Un'altra stampa illustra il ritorno sulla Terra di Pulcinella, che scende brindando al successo dalla sua barca a vela, le cui catene sono già arrotolate:

"Mirabbilia aggio visto e aggio toccato /Ercel le scoperte toje frietelle /io cchiù sfunno de te songo arrivato /e aggio visto cose strane e belle/’n faccia a sta vela videle pittate ".

E infatti notiamo che sulla vela sono rappresentati gli straordinari animali che popolano quel mondo lontano.

Gli abitanti della luna hanno le ali


Nell'estate del 1835 si consumò uno degli scherzi giornalistici più feroci che si ricordino. Richard Adams Locke, nipote del grande filosofo e redattore del New York Sun, si chiedeva come attirare l'attenzione di un pubblico piuttosto distratto nei confronti delle grandi scoperte di astronomia che si erano registrati in quegli anni.

Decise allora di pubblicare una serie di articoli nei quali riportava le ultime scoperte di John Hershell, figlio di William Hershell, lo scopritore di Urano.

L'ignaro astronomo si trovava a cape Town, in Sud Africa, dove aveva fatto costruire un nuovo telescopio per studiare il cielo Australe. Il giornalista esagerò in modo del tutto inverosimile la potenza del nuovo telescopio, descrivendolo come un oggetto quasi miracoloso in grado di svelare dettagli estremamente piccoli. E mai visti prima.

Si vedevano cascate, laghi, canyon e, udite-udite, gli abitanti della Luna: antropomorfi, nudi e... alati, vista la bassa gravità del satellite.

I resoconti delle incredibili scoperte di Hershell andarono avanti regolarmente per settimane, durante le quali il Sun divenne il quotidiano più letto del mondo. A quel tempo le notizie viaggiavano a bordo delle navi, e potevano volerci settimane o mesi prima che una notizia giungesse dall'America al Sud Africa. Così lo stillicidio potè durare un bel po'.

La bufala ebbe risonanza mondiale, ma non tutti ci cascarono. A Napoli, che in fatto di bufale non poteva tollerare di essere seconda a nessuno, fu elaborata una risposta nientemeno che da Pulcinella in persona.

La solitudine della luna

Per tutta la notte,
I grilli invocarono:
“O Luna! Grande Luna…”
Per tutta la notte,
I rami con quelle braccia protese,
I cui sensuali sospiri
Si levavano verso l’alto,
La brezza della sottomissione
Ai comandi di dei sconosciuti e misteriosi,
Migliaia di respiri segreti nella vita recondita della terra,
La lucciola in quel volo circolare e luminoso,
Il ticchettio sul tetto di legno,
Leila dietro il velo,
E le rane nello stagno
Tutti insieme, tutti insieme ininterrottamente
Fino all’alba invocarono:
“O Luna! Grande Luna…”
Per tutta la notte,
Brillò la Luna sulla terrazza.
La Luna
Era il solitario cuore della sua notte.
Lacrime risplendenti d’oro stava piangendo.

Forugh Farrokhzad, poetessa iraniana


La luna secondo Jakob Lorber, mistico sloveno





COSTITUZIONE E SCOPO

La Luna e' un mondo desolato e triste. Le sue due facce hanno una composizione diversa: quella rivolta alla Terra ha una massa spugnosa, le cui zone piu' compatte emergono come montagne mentre le piu' molli si sprofondano a formare nicchie e imbuti; l'altra parte invece si presenta come una zona terrestre ben compatta, dove l'acqua e' simile (come densita') all'aria della Terra, mentre l'aria e' simile all'etere tra Sole e Terra.
Sulla parte rivolta verso la Terra non c'e' aria, ne' acqua, ma sul fondo dei crateri piu' profondi c'e' dell'aria atmosferica che, se vista con potenti telescopi, sembrerebbe acqua.
Nella parte opposta, invece, c'e' la vita: essere umani, animali domestici, acquatici, piccoli uccelli e insetti, piante, acqua e nubi. Lo scopo "materiale" di questo satellite e' principalmente quello di assorbire e distribuire il magnetismo della Terra, mentre lo scopo "spirituale" e' di accogliere i fanatici delle cose mondane, provenienti dalla Terra, e renderli maturi per la Grazia divina.
La Luna, dunque, e' un vero e proprio "istituto di correzione spirituale".



INFLUSSO LUNARE E SONNAMBULISMO

La luce lunare ha la proprieta' - solo su alcune persone - di influire sui nervi vitali, in modo che l'anima, attraverso la sua facolta' visiva, puo' percepire le cose piu' occulte. Queste persone sono particolarmente influenzabili quando dormono e sognano, per il fatto che la loro anima e' di origine lunare.
Soprattutto nel plenilunio, i sonnambuli si sentono fortemente attratti verso il luogo da dove sono pervenuti e in cui vissero prima di essere incarnati sulla Terra. Solitamente sono di animo molto buono e mansueto, e proprio percio' il loro corpo viene piu' facilmente posseduto da parte di una o piu' anime maligne che sulla Terra avevano vissuto con grande inclinazione alla sensualita' e all'egoismo. Per tale motivo essi vengono incitati a grande umilta' e a trovare poco piacere nella vita, poiche', a causa della possessione, diventano molto caparbi, sensuali, inclini alla prepotenza e al litigio, chiusi in se stessi e maliziosi, anche se non sono mai completamente cattivi. Possono venire guariti attraverso la preghiera, il digiuno e l'imposizione delle mani nel Nome del Signore.
Ci sono anche sonnambuli le cui anime provengono da altri mondi, come pure sonnambuli che, per varie cause, hanno il sangue che contiene maggiori quantita' di elementi metallici, e cio' determina - a causa del fatto che non e' la luce lunare ad influire direttamente ma e' la luce solare che respinge molto fluido magnetico dalla Luna alla Terra - una saturazione dei nervi, e allora l'anima si separa dal corpo e costoro tentano di salire sui tetti o sui campanili dove c'e' minor fluido magnetico che li opprime. Quando l'anima rientra poi nel corpo, essi non ricordano nulla.
Possono venire rapidamente guariti attraverso l'imposizione delle mani di un vero credente nel Signore e mediante dei bagni freddi.


I DEFUNTI TOTALMENTE MATERIALISTI VENGONO CONFINATI SULLA LUNA

Le anime dei defunti che sulla Terra amarono sopra ogni cosa e ad ogni costo tutto cio' che e' del mondo e che erano completamente privi di amore verso Dio e verso il prossimo, vengono confinate sulla faccia della Luna sempre rivolta al nostro Pianeta.
In questo modo, tali esseri spirituali, avvolti in una tenue, aeriforme veste materiale, possono ammirare da li' a sazieta' la loro bella Terra per alcune migliaia di anni e possono cosi' compiangere se stessi per non esserne piu' gli avidi ed avari abitanti. Essi percepiscono ancora le sensazioni materiali, come il freddo, il caldo ecc. e conservano il ricordo di aver vissuto agiatamente sulla Terra, possedendo beni e godendo di considerazione. Ora pero' si trovano soli e abbandonati a se stessi, soffrono la fame e la sete; questa triste condizione e' necessaria per disabituarli dalla loro eccessiva brama del mondo e pian piano si persuadono che tutti i tesori e beni terreni - che amavano cosi' tanto - altro non erano che cose illusorie e senza valore.
Una volta riconosciuto cio', inizia il loro perfezionamento.


GLI ABITANTI DELLA LUNA

Gli abitanti della Luna che si trovano sulla parte sempre rivolta al nostro Pianeta sono - come abbiamo ora detto - le anime dei fanatici materialisti vissuti sulla Terra.
Hanno una specie di corpo di una consistenza molto vaporosa da apparire quasi del tutto trasparente, sono piccoli di statura, di color grigio scuro e dall'aspetto triste(4).

Sulla parte opposta, invece, a causa del terribile freddo e dell'insopportabile calore, gli abitanti hanno dei corpi strutturati diversamente da quelli degli uomini terrestri. Hanno una vita fortemente interiore e meditativa, vivono in caverne sotterranee oppure in grotte e spelonche entro le montagne e si cibano di piante da radici, come ad esempio patate, rape, carote, che vengono seminate all'alba e si maturano alla fine del "giorno" o ciclo lunare di quattordici giorni. I seleniti sono alti poco piu' di 60 centimetri e assomigliano agli abitanti terrestri delle popolazioni nane delle regioni artiche.
Il maschio e' piu' robusto della femmina, quanto un uomo terrestre lo e' rispetto a un fanciullo decenne. Per tale ragione i maschi sono di una tenerezza estrema con le loro donne, e le portano a cavalcioni sulle spalle. La donna partorisce solo due volte in tutta la sua vita: una di giorno generando quattro maschi, e una di notte generando quattro femmine.
Tutti i seleniti sono dotati della seconda vista e vengono istruiti interiormente nella conoscenza di Dio. I loro corpi possono venire posseduti dagli spiriti degli uomini terrestri libidinosi, affinche' possano migliorare liberandosi dalla loro frenesia mondana.
Infatti, se per un selenita e' una gioia portare la propria donna sulle spalle per tutta la vita, per un libidinoso terrestre incarnato nel corpo del selenita diventa una nausea, e rimane talmente saziato della voluttuosa carne che non vuole mai piu' averne a che fare.



mercoledì 22 giugno 2011

Verso una società meticcia..

Tra le cose da portare sulla Luna, per esempio dei libri piuttosto che foto o ricette, c'è una cosa che invece vale davvero la pena dimenticare a casa, sulla Terra, ben chiusa in cassetto. La paura e il pregiudizio.
La paura dello straniero (che a detta di antropologi, etologi e sociologi sarebbe un comportamento innato e inconscio dell'uomo), o semplicemente la diffidenza verso il diverso - ad esempio un cieco o un sordo o un muto - o ancora l'insofferenza per la sola presenza fisica di un altro in cui apparentemente non ti ci rispecchi...E bisogna dimenticare a casa anche tutti i pregiudizi che ogni giorno alimentano questa fiammella di intolleranza ed egoismo.
Ciò che ogni giorno si può constatare, infatti, è che pur essendo aumentate le possibilità di incontro, di convivenza con la diversità e di conoscenza reciproca, e pur essendo, quella in cui viviamo, una società sempre più meticcia, lo straniero fa ancora paura, suscita reazioni prevalentemente negative, che troppo spesso i media contribuiscono ad alimentare.
Ma non per tutti..
Se una volta sbarcati sulla Luna dovremmo ricominciare tutto da zero sarebbe bello che la società lunare non fosse a conoscenza di quel qualcosa che sulla Terra a volte ci impediva di instaurare relazioni e aprirsi all'altro perché era un forestiero o un mendicante o un cieco o semplicemente non eri te stesso riflesso in uno specchio. E ricordarsi invece di quanto possa arricchire un incontro imprevisto e inaspettato visto che la diversità è una bellissima caratteristica dell'umanità intera..

P.s. Per chi vuole dare un'occhiata, questo è un sito interessante.. un movimento di cui fa parte un mio amico biologo: http://www.pensierometiccio.it

tutte le cose per portare sulla luna

sabato 18 giugno 2011

Il viaggio sulla Luna di Luciano di Samosata

Verso il mezzodì, sparita l'isola, un improvviso turbine roteò la nave, e la sollevò quasi tremila stadi in alto, né più la depose sul mare: ma così sospesa in aria, un vento, che gonfiava tutte le vele, la portava. Sette giorni e altrettante notti corremmo per l'aria; nell'ottavo vedemmo una gran terra nell'aria, a forma di un'isola, lucente, sferica, e di grande splendore. Avvicinatici e approdati scendemmo: e riguardando il paese, lo troviamo abitato e coltivato. Di giorno non vedemmo niente di là; ma di notte ci apparvero altre isole vicine, quali più grandi, quali più piccole, del colore del fuoco, e un'altra terra giù, che aveva città, e fiumi, e mari, e selve, e monti: e pensammo fosse questa che noi abitiamo.

Avendo voluto addentrarci nel paese fummo scontrati e presi dagl'Ippogrifi, come colà si chiamano. Questi Ippogrifi sono uomini che vanno sopra grandi grifi, come su cavalli alati: i grifi sono grandi, e la più parte a tre teste: e se volete sapere quanto son grandi immaginate che hanno le penne più lunghe e più massicce d'un albero d'un galeone. Questi Ippogrifi dunque hanno ordine di andare scorrazzando intorno alla terra, e se incontrano forestieri, di menarli dal re: onde ci prendono e ci menano da lui.

Il quale vedendoci e giudicandone ai panni, disse: Ebbene, o forestieri, siete voi Greci? E rispondendo noi di sì: E come, ci dimandò, siete qui giunti, valicato tanto spazio d'aria? Noi gli contammo per filo ogni cosa; ed egli ci narrò ancora dei fatti suoi, come egli era uomo, a nome Endimione, e come una volta mentre dormiva fu rapito dalla nostra terra, e venne qui, e fu re del paese Questa, egli disse, è quella terra che voi vedete di laggiù e chiamate la Luna. State di buon animo, e non sospettate di nessun pericolo, ché non mancherete di tutte le cose necessarie. Se condurrò a buon fine la guerra che ora faccio agli abitanti del Sole, voi vivrete presso di me una vita felicissima.

.......

Noi lo stesso giorno siamo condotti nel Sole con le mani dietro il dorso legate da un filo di ragnatela. Pensarono non di espugnare la città, ma ritiratisi fecero un muro nell'aria frapposta, sicché i raggi del Sole non giungevano più alla Luna. Il muro era ben grosso e di nuvole: onde ne venne una totale ecclissi della luna, che fu tutta ricoperta di una fitta oscurità. Sforzato così Endimione mandò ambasciatori a pregare di togliere quel muro e non farli vivere così nelle tenebre; promise di pagare un tributo, di mandar aiuti e di non far più guerra; e per questo offrì anche ostaggi. Fetonte due volte tenne consiglio coi suoi: nel primo giorno non vollero udire accordi, tanto erano sdegnati; ma il giorno appresso fu deciso altrimenti, e fu fatta la pace con queste condizioni.

Questi sono i patti della pace " che fecero i Solani e gli alleati loro coi Lunari e i loro alleati: che a i Solani diroccheranno il muro, e non irromperanno più nella Luna; renderanno i prigionieri per le taglie che saranno convenute; che i Lunari lasceranno libere le altre stelle governarsi da sé, non porteranno le armi contro i Solani, ma li aiuteranno e combatteranno con loro se qualcuno li assalirà; ogni anno il re dei Lunari pagherà un tributo al re dei Solani in diecimila anfore di rugiada, e però saranno dati diecimila ostaggi; la Colonia in Espero sarà mandata in comune, e potrà andarvi chiunque altro vorrà. Questi patti saranno scritti sopra una colonna d'elettro piantata nell'aria ai confini dei due regni. Li giurarono da parte dei Solani l'Infocato, l'Accalorato, l'Infiammato; e da parte dei Lunari il Notturno, il Mensuale, il Rilucente " .

Così fu fatta la pace, demolito il muro, e noi con altri prigionieri restituiti. Quando tornammo nella Luna ci vennero incontro ad abbracciarci con molte lacrime i compagni e lo stesso Endimione, il quale ci pregò di rimanere con lui, e di far parte della Colonia, promettendomi in moglie il figliuol suo, perché lì non ci sono donne. Ma io non mi lasciai persuadere, e lo pregai ci rimandasse giù nel mare. Come egli vide che era impossibile persuadermi, ci convitò per sette giorni, e poi ci rimandò.

Durante la mia dimora nella Luna, vidi cose nuove e mirabili che voglio raccontare. Prima di tutto là non nascono dalle femmine ma dai maschi; fanno le nozze tra maschi; e di femmine non conoscono neppure il nome. Fino a venticinque anni ciascuno è moglie, dipoi è marito; ingravidano non nel ventre, ma nei polpacci delle gambe; concepito l'embrione, la gamba ingrossa; e venuto il tempo vi fanno un taglio, e ne cavano come un morticino, che espongono al vento con la bocca aperta, e così lo fanno vivo. E credo che di là i Greci hanno tratto il nome di ventregamba che danno al polpaccio, il quale lì diventa gravido invece del ventre.

Ma conterò una cosa più mirabile di questa. È quivi una specie di uomini detti Arborei, che nascono a questo modo. Tagliano il testicolo destro d'un uomo, e lo piantano in terra: ne nasce un albero grandissimo, carnoso, a forma d'un fallo, con rami e fronde, e per frutti ghiande della grossezza d'un cubito. Quando queste sono mature, le raccolgono e ne cavano gli uomini. Hanno i genitali posticci; alcuni di avorio, i poveri di legno, e con questi si mescolano e si sollazzano coi loro garzoni. Quando l'uomo invecchia non muore, ma come fumo vanisce nell'aria. Il cibo per tutti è lo stesso: accendono il fuoco, e su la brace arrostiscono ranocchi, dei quali hanno una gran quantità che volano per aria; e mentre cuoce l'arrosto, seduti in cerchio, come intorno a una mensa, leccano l'odoroso fumo e scialano. E questo è il cibo loro. Per bere poi spremono l'aria in un calice, e ne fanno uscire certo liquore come rugiada. Non orinano, né vanno di corpo, e non sono forati come noi, ma nella piegatura del ginocchio, sopra il polpaccio. È tenuto bello fra loro chi è calvo e senza chiome: i chiomati vi sono aborriti; per contrario nella Cometa i chiomati sono tenuti belli, come mi fu detto da alcuni che c'erano stati.

Hanno i peli un po' sopra il ginocchio, non hanno unghie ai piedi, ma un solo dito tutti. Sul codrione a ciascuno nasce un cavoletto, a guisa di coda, sempre fiorito, che, se anche uno cade supino, non si rompe. Quando si soffiano il naso cacciano un miele molto agro, e quando fanno qualche fatica o esercizio da tutto il corpo sudano latte, dal quale fanno formaggio con poche gocciole di miele. Dalle cipolle spremono un olio denso e fragrante, come unguento. Hanno molte viti che producono acqua; i grappoli hanno gli acini come grandini; e io penso che quando qualche vento scuote quelle viti, si spiccano quegli acini, e cade fra noi la grandine. La pancia loro è come un carniere, vi ripongono ogni cosa, l'aprono e chiudono a piacere, e non vi si vede né interiora né fegato, ma una cavità pelosa e vellosa, per modo che i bimbi quando hanno freddo vi si appiattano dentro. Le vesti i ricchi le fanno di vetro mollissimo, i poveri di rame tessuto; ché nel paese è molto rame, e lo lavorano, spruzzandovi acqua, come la lana. Che specie di occhi hanno, ho un po' di vergogna a dirlo, perché temo di esser tenuto bugiardo, ma pur lo dirò. Hanno gli occhi levatoi, e chi vuole se li cava e se li serba quando non ha bisogno vedere; poi li pone, e vede. Molti avendo perduti i loro se li fanno prestare per vedere, e i ricchi ne hanno le provviste. Le orecchie poi sono fronde di platano; quelli che sbocciano dalle ghiande le hanno di legno.

E un altra meraviglia vidi nella reggia. Un grandissimo specchio sta sopra un pozzo non molto profondo; chi scende nel pozzo ode tutte le parole che si dicono da noi sulla terra; e chi riguarda nello specchio vede tutte le città e i popoli, come se li avesse innanzi: e io ci vidi tutti i miei, e il mio paese: se essi videro me non saprei accertarlo. Chi non crede tutte queste cose, se mai monterà lassù, saprà come io dico il vero.


giovedì 16 giugno 2011

Metropoliz_16/6/11...e la Luna passò...


The sound of Silence




martedì 14 giugno 2011

camere d'aria?

Sonata al Chiaro di Luna

Canzoniere Lunare

Da ascoltare, suonare, cantare, ballare.
Dedicate alla Luna e alla nostra notte d'eclissi, se qualcuno sa suonare la chitarra la porti!



Yo no me he tomado
Pero me voy a tomar un traguito ahora
Y se que lo que mas espero
Lo mas que se me enamora

Tres, siete, diez
Ya no me ves
Pero se aleja
Digo tu nombre
Ya sab(e)ras quien es
Soy el perro a tus pies
Que te muerde la costilla
La entreabría y la
luna se sienta en su silla

¿Qué tomas
lunita y porqué estas tan amarilla?
Bueno, ya estoy cansada y mis hijas ya me llaman viejita
El pelo tan seco y mi piel ya no brilla
Pero el mundo es tuyo, esta noche eres mía

Así que…
Quédate, quédate
luna
Quédate, quédate
luna
Quédate, quédate
luna
Quédate, quédate
luna

Mira a dios en el aire, mira a dios en el mar
Yo te doy toda mi vida para oírte cantar
Oye a dios en el viento, prueba a dios en la piel
Dios vive afuera y adentro también

Dímelo, dímelo
luna
Dímelo, dímelo
luna
Dímelo, dímelo
luna
Dímelo, dímelo
luna
Dímelo, dímelo
luna
Dímelo, dímelo
luna
Dímelo, dímelo
luna
Dímelo, dímelo
luna

Yo no me he tomado
Pero me voy a tomar un traguito ahora
Y se que lo que mas espero
Lo mas que se me enamora




I go out walkin'
After midnight

Out in the
moonlight
Just like we used to do
I'm always walkin'
After midnight
searching for you
I walk for miles
Along the highway

Well that's just my way of saying I love you
I'm always walkin'
After midnight
Searching for you
I stopped to see a weeping willow
Cryin' on his pillow
Maybe he's crying for me
And as the skies turn gloomy
Night winds whisper to me
I'm lonesome as I can be
I go out walkin'
After midnight
Out in the
moonlight
Just hoping you may be
Somewhere walkin'
After midnight
Searching for me
I stopped to see a weeping willow
Crying on his pillow
Maybe he's crying for me
And as the skies turn gloomy
Night winds whisper to me
I'm lonesome as I can be
I'm out walkin'
After midnight
Out in the
moonlight
Just hoping you may be
Somewhere walkin'
After midnight
Searching for me




I saw it written and I saw it say
Pink moon is on its way
And none of you stand so tall
Pink moon gonna get you all
It's a pink moon
Hey, it's a pink moon
It's a pink, pink, pink, pink, pink moon.
It's a pink, pink, pink, pink, pink moon.

I saw it written and I saw it say
Pink moon is on its way
And none of you stand so tall
Pink moon gonna get you all
It's a pink moon
Yeah, it's a pink moon





I sucked the moon
I spoke too soon
And how much did it cost
I was dropped from
The moonbeam
And sailed on shooting stars

Maybe you'll
Be president
But know right from wrong
Or in the flood
You'll build an Ark

And sail us to the moon
Sail us to the moon
Sail us to the moon
Sail us to the moon



Ma soprattutto.....



All that you touch
and all that you see
All that you taste
All you feel.
and all that you love
and all that you hate
All you distrust
All you save.
and all that you give
and all that you deal
and all that you buy,
beg, borrow or steal.
and all you create
and all you destroy
and all that you do
and all that you say.
and all that you eat
And everyone you meet
and all that you slight
And everyone you fight.
and all that is now
and all that is gone
and all that's to come
and everything under the sun is in tune
but the sun is eclipsed by the moon.



Se ne vogliamo suonare e cantare qualcuna che ognun* stampi il testo e qualche chitarrier* gli accordi!


domenica 12 giugno 2011

MARTEDì 14 GIUGNO & MERCOLEDì 15 GIUGNO


Martedì 14

Ultima MOONWALK

Partenza da Piazza del Quarticciolo ORE 00,00

L'ultima camminata fino alla piattaforma di partenza del razzo!

PER CHI DEVE PORTARE MATERIALE PER IL LUNAPARK....

....Appuntamento ore 22,30 a Metropoliz!


Mercoledì 15

LUNA PARK con ECLISSI
ORE 19,00 a METROPOLIZ
(VIA PRENESTINA 913)

APRE IL PIDGIN LUNA PARK!

CON CENA METICCIA, GIOCHI, LABIRINTI, ECLISSI LUNARI, ZONE ANTIGRAVITAZIONALI, GIOCOLIERI, MUSICISTI, POETI, CANTANTI, CANDELE, LED, VIDEO, AUDIO, TESTI, RACCONTI, FOTO e TANTE SORPRESE!
E ALLA FINE SI FANNO I BAGAGLI:
MANDEREMO SULLA LUNA TUTTO QUELLO DI CUI AVREMO BISOGNO UNA VOLTA Lì
SE ANCHE VOI NON NE POTETE PIù DELLA TERRA E VOLETE VENIRE CON NOI è UN APPUNTAMENTO DA NON PERDERE!
PER INFO:



Freedom Corner

qualche sera fa ho conosciuto andrea, se la suonava e se la cantava al csoa la strada..l'ho trovato interessante e abbastanza fuori dal comune..quasi lunare potrei dire..gli ho proposto di venire a suonare con noi mercoledi al metropoliz..vi lascio il suo blog, e la sua pagina youtube, cosi potete vedere di che si tratta ed esprimere un parere!


giovedì 9 giugno 2011

ECLISSI DI PANE


avete presente il pane carasau che si fa in sardegna?
la sua superficie a bolle e crateri è molto geografica e molto lunare
pensavo che ognuno potrebbe incorporare la sua luna di carasau
mangiandone poca alla volta, molto lentamente
accompagnando l'intera durata dell'eclissi lunare del 15 sera
quando l'eclisse sarà totale anche l'ultima briciola sarà incorporata
è una grande ostia da cosumare in bocca per alcune ore

volevo poi ricordarvi che il 15 giugno sono successe queste cose:
  • 763 a.C. - Gli Assiri registrano un'eclissi solare

  • 1099 - L'esercito crociato conquista Gerusalemme

  • 1215 - Re Giovanni d'Inghilterra appone il sigillo reale sulla Magna Carta

  • 1520 - Papa Leone X minaccia di scomunicare Martin Lutero

  • 1616 - Pacifique Duplessis apre la prima scuola per bambini pellerossa in Canada, a Tadoussac

  • 1844 - Charles Goodyear ottiene un brevetto per il suo processo di rafforzamento della gomma

  • 1864  Viene fondata la Croce Rossa Italiana,

  • 1869 - John Wesley Hyatt brevetta la celluloide

  • 1919 - John Alcock e Arthur Brown completano il primo volo transatlantico atterrando a Clifden, Irlanda

  • 1959 - Italia: viene emanato il primo Testo unico del Codice della strada

  • 1978 - Giovanni Leone si dimette dalla carica di sesto presidente della Repubblica italiana

  • 2011 - Eclissi totale di luna
  • AAA camere d aria cercasi

    BETTA > n 2 buste della spesa di Camere d'aria...

    prelevate dalla Ciclofficina Don Chisciotte Ex Snia. sono molte ma forse non abbastanza. chi abita nei paraggi di una ciclofficina magari puo farsi carico di prenderne il piu possibile, rotte ovviamente.
    noi intanto proviamo a fare dei prototipi.
    ciclofficine di roma {clicca per vedere dove sono} invito ad andare anche dal biciclettaio sotto casa e fare un grosso sorriso.

    per renderci conto del materiale che stiamo raccogliendo farei una lista di chi e riuscito a rimediare cosa.
    delle lanterne ancora nessuna notizia. oggi passo a piazza vittorio.

    PS. VI RICORDATE DI METTERE ME ED ALESSIO IN MAILINGLIST ?

    TOK PISIN [Talk Pidgin]


    In Papua Nuova Guinea esistono centinaia di gruppi etnici indigeni: il più numeroso è rappresentato dai papuani i cui antenati giunsero in Nuova Guinea decine di migliaia di anni fa (gli storici ritengono che 50.000 anni fa fosse abitata da popolazioni asiatiche).

    La restante parte della popolazione è abitata da austronesiani - i cui antenati giunsero nella regione meno di 4.000 anni fa; infine vi sono minoranze di cinesi, europei, australiani, filippini, indiani e cingalesi.


    Il Tok Pisin (tok = parola pisin = pidgin) è la lingua più diffusa in Papua Nuova Guinea; con più di 100.000 parlanti madrelingua e 4 milioni di parlanti che la usano come seconda lingua, il Tok Pisin è una delle tre lingue ufficiali (inglese, Tok Pisin, hiri motu). Nasce all'epoca in cui gli abitantiu di diverse isole del Pacifico, parlanti lingue diverse, furono impiegate nelle piantagioni del Queensland (Australia) e di diverse isole dell'Oceania. Per comunicare tra loro queste persone cominciarono a sviluppare un pidgin, basato essenzialmente sull'inglese con l'aggiunta di termini dal tedesco, dal portoghese e dalle lingue austronesiane parlate dagli isolani.

    Tale pidgin diventò così il Tok Pisin.


    Il Tok Pisin è usato anche dai mezzi di comunicazione e nell'attività di governo; in alcune scuole elementari è lingua d'insegnamento nei primi tre anni di frequenza.

    mercoledì 8 giugno 2011

    INFORMA D'ACQUA


    8-9-10-11 GIUGNO
    STRADART "INFORMA D'ACQUA
    "
    Un'esposizione di disegni, dipinti, fotografie, sculture e installazioni accompagnerà Stradart "Informa d'acqua": una rassegna artistica dedicata all'acqua, all'ambiente e all'informazione in vista dell’appuntamento referendario del 12 e 13 giugno.
    Quattro giornate in cui si alterneranno spettacoli di teatro, presentazioni di libri, performace artistiche e musica dal vivo per creare un'atmosfera di socialità e di stimolo creativo. Un momento di riflessione su temi di attualità e soprattutto un luogo di arte e divertimento per una cultura autosostenibile e informata.
    Il tutto avrà luogo nel centro sociale "La Strada" in via Passino 24, nello storico quartiere della Garbatella.
    Ingresso: 5 euro (per chi partecipa a più di una serata sono previste riduzioni)

    Per info: 06-51436006 stradart.it


    poesie di vulcano moon walk

    l'anno scorso l'ultima notte del corso era luna piena
    eravamo in una fattoria di pastori sardi vicino a lanuvio
    alle pendici del vulcano tutti avevano portato una poesia
    le trovate qui
    http://corridoipedestri.blogspot.com/p/parole.html
    si potrebbero unire a quelle che via via stiamo accogliendo
    magari stamparle e avercele in tasca per quando camminiamo
    in quet'ultima notte di eclisse lunare del 15

    se poi volete vedere l'ultima camminata dell'anno scorso
    qui trovate il racconto di camila
    http://corridoipedestri.blogspot.com/2010/07/vulcano-moon-walk.html

    martedì 7 giugno 2011

    DUERME DUERME NEGRITO

    una ninna nanna chilena di victor jara

    Duerme, duerme, negrito
    Que tu mama está en el campo, negrito
    Duerme, duerme, negrito
    Que tu mama eta en el campo, negrito.

    Te va a traer condonices para ti
    Te va a traer rica fruta para ti
    Te va a traer carne de cerdo para ti
    Te va a traer muchas cosas para ti

    Y si el negro no se duerme
    Viene el diablo blanco y ¡zas!...
    Le come la patita checapumba
    Checapumba, apumba checapum.

    Duerme, duerme, negrito
    Que tu mama eta en el campo, negrito.

    Trabajando sí
    Trabajando duramente
    Trabajando sí
    Trabajando y va de luto
    Trabajando sí
    Trabajando y no le pagan
    Trabajando sí
    Trabajando y va tosiendo
    Trabajando sí
    Pal negrito chiquitito
    Pal negrito sí
    Trabajando sí
    Trabajando sí.

    Le parole che scrivo

    ne ho prese alcune e ci attraverso la città

    Come il coltello nella pancia

    E' notte e c'è la luna,
    un palloncino vola,
    e una tartaruga è nel mare.
    C'è un fungo vicino al mare.
    Poi la balena mangia il tonno.
    Poi il figlio del tonno è triste,
    fa male il cuore, come il coltello nella pancia,
    è spaventato e scappa via.

    Salaad, Basha, Amina, Habiba e Zahra-Somalia


    LA NOTTE


    Il giorno lavoriamo molto,
    torniamo stanchi a casa
    dormiamo bene nella nostra
    notte. Non ricordiamo, la fatica
    non sentiamo, la fatica...
    Sento una grande gioia
    in cima a un grande dolore.
    Nella notte profonda
    vedo le stelle.
    Ricordo l'amore,
    la pace di notte.

    Garad-Somalia


    Nella notte
    profonda
    abbaiano, i cani.
    Tic, tac...tic tac.
    Strillano, gli insetti
    Tic, tac...Tic, tac
    Sfilano, i pensieri.
    Tic tac...Tic tac.
    E poi
    un aereo
    lontano...
    Tic tac...Tic tac.
    Buio.

    Sinti-Etiopia


    La nostra notte
    una brutta notte,
    quando io dormo
    con i miei amici
    mentre lasciamo
    il nostro paese.
    Dormiamo sotto un albero,
    verso mezzanotte
    io ho fatto un incubo
    e i miei amici dicono:
    "Prega! Prega!"
    Ma non ho capito dove siamo,
    dopo mi sveglio.
    E capisco che era un sogno.
    Poi non dormiamo ancora.
    In pratica, cominciamo a camminare.

    Tekle-Eritrea


    Gioco, rido
    con i miei amici
    non sono disperato
    per il futuro
    consolo la mia vita
    da solo
    vado avanti di notte
    con il giorno
    basta così sempre...
    sogno
    semplicemente
    perchè no?
    sono vero...
    faccio un miracolo
    mi credi...
    non essere pessimista
    non essere disperato
    essere felice

    Tesfit-Eritrea


    NINNA NANNE

    Huwaa ya huwaa
    l mamma non c'è,
    va dal nord al sud
    ha portato con sè le sue scarpe,
    cammina dondolando.
    Chissà, avrà incontrato una iena?
    Chissà, avrà dormito sotto un albero?
    Chissà, se sarà caduta
    nelle grinfie di un cammeliere.
    Sonno, sonno, vieni
    dolce sonno vieni,
    il sonno che hai lo sento anche io.
    Huwaa ya huwaa

    Somalia


    Mamma, il tempo viene,
    viene tra un po',
    porta i giochi e tante cose,
    porta con sé le oche,
    le oche e le anatre
    che fanno qua qua qua

    Palestina


    Vieni, oh, sonno,
    vieni e addormenta i bambini,
    i bambini che vogliono il latte,
    il latte della mucca,
    e la mucca che vuole l'erba,
    l'erba della montagna,
    e la montagna che vuole la pioggia, la pioggia del cielo,
    aria, aria, aria.
    Oh pioggia, scendi, scendi, scendi.

    Sudan


    SOGNI

    Ieri notte ho fatto un bel sogno,
    io sogno con amici io
    parlo la lingua italiana bene.
    Un amico dice:"Bravo Rashid,
    adesso giusto!" Io dico, "Grazie!"
    Dopo io mi sveglio,
    poi arrivo a scuola.

    Rashid-Sudan


    Io sogno durante il mio dormire
    la sera. Io mi sono arricchito,
    io ho tante macchine, tante
    case, tanti soldi, una moglie
    bellissima ho sposato, dopo
    il giardino a casa mia ha erba verde
    e io sono seduto sul giardino,
    avevo un cappuccino,
    mangiavo uva e pistacchi.
    Mio figlio è vicino al giardino,
    ha una bambola e non piange.
    Ho una giacchetta nera, un
    cappello rosso. Il cielo è stellato,
    blu. La luna è chiara. Tutto a casa
    mia è silenzioso. Quando
    mi sveglio a casa mia è
    sovraffollata, non c'è moglie, non
    c'è figlio, non c'è soldi, ho guardato
    sotto al materasso subito!
    Che sogno mio! Ma no!

    Omar Abdullahi-Somalia






    MERCOLEDI' 8 GIUGNO 2011

    H 14 Appuntamento a Metropoliz.
    La giornata di domani è pensata affinchè ognuno continui a misurare i propri spazi, trarre le sue ispirazioni, ripensare al cammino in vista del finale...
    Ognuno si senta assolutamente libero di prendersi il tempo desiderato.
    Ritrovarsi tutti servirà soprattutto per continuare la condivisione e la coordinazione dei "gruppi di lavoro"...
    A domani,
    buon lavoro!