venerdì 6 maggio 2011

Antonio Rezza: Troppolitani

La struttura della trasmissione è molto semplice: Rezza, con un piccolo microfono legato al dito indice, si aggira per luoghi altamente frequentati (stazioni, ippodromi, cimiteri) e pone le sue domande assurde ai passanti. Il mondo surreale dell'artista incontra e contamina il mondo apparentemente normale delle gente comune: dalla collisione e dal dialogo nascono siparietti capaci di raggiungere vette incredibili di astrattismo e comicità. Il quotidiano, decontestualizzato e quindi spogliato dalle convenzioni, assume la sua forma più vera: puramente grottesca, infinitamente interessante e, spesso, dall’intensità inattesa.





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