lunedì 23 maggio 2011

Il paradosso di Olbers

All'esame di maturità il mio professore di geografia astronomica, che si chiamava Massimo Buffone, mi pose la seguente domanda: perchè il cielo di notte è buio?
Cercherò di ricordare la risposta senza sbirciare wikipedia, rischiando gioiosamente di errare.

L'effetto Doppler spiega che la frequenza di una vibrazione, quando questa si allontana da un osservatore, si sposta verso il rosso: la lontananza dall'osservatore di un oggetto che produce un suono è inversamente proporzionale alla frequenza, come quando passa l'ambulanza e sentiamo la sirena sempre più acuta man mano che si avvicina e sempre più grave man mano che si allontana.
Si suppone che l'universo sia in continua espansione e quindi le stelle si distanziano sempre di più tra di loro dai tempi del big bang. Ma come mai il cielo non è riempito dalla loro luce? Perchè ci sono quegli spazi tra una stella e l'altra in cui il cielo è buio? Si può immaginare una tale quantità di astri luminosi nel cielo da avere una notte luminosissima, forse più del giorno.
Il fatto è che più le stelle si allontanano e più si allontanano velocemente, e superata la velocità della luce chiaramente l'energia luminosa non fa in tempo ad arrivare da noi. Se lo spostamento verso il rosso supera la velocità della luce non possiamo vedere le stelle, perchè la loro frequenza si è abbassata troppo.
Inoltre poichè la luce impiega un certo tempo ad arrivare da noi, e la sua velocità è sempre la stessa, più guardiamo lontano nello spazio più osserviamo una luce del passato, e in extremis osserviamo astri così lontani che la loro luce non ci è ancora arrivata, quindi in realtà non li possiamo vedere!
Quello che non possiamo vedere diventa quindi il cielo buio della notte!


Ho vinto il posto VIP sul razzo?



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